Meeting annuale CRIF 2024
Tema edizione: COSMOPOLITISMO FRA VECCHI E NUOVI SCENARI Evento nazionale associativo pubblico, per un confronto intellettuale aperto Mercoledì 18 dicembre…
La Philosophy for Children è un programma educativo ideato, a metà degli anni settanta, dal filosofo americano Matthew Lipman (professore emerito alla Montclaire State University) e da suoi collaboratori, in primo luogo Ann M. Sharp.
Il progetto, ispirato alla Community of Inquiry deweyana, propone la pratica filosofica come indagine conoscitiva nei vari campi dell’esperienza umana.
Lo scopo didattico-pedagogico è quello di incrementare le capacità cognitive complesse, le abilità linguistico-espressive e sociali.
La sua valenza è ampiamente documentata dall’esperienza decennale nei paesi – soprattutto Stati Uniti, Canada, America Latina, Corea, diversi stati africani ed europei – in cui la Philosophy for Children è diffusa a partire dai vari cicli scolastici e in differenti contesti educativi.
Dalla fine degli anni ’90, anche la Division of Philosophy dell’UNESCO sostiene il programma.
La matrice pedagogica del progetto si basa sul riconoscimento della valenza educativa della indagine filosofica, intesa come pratica di ricerca intorno ai campi dell’esperienza umana, nelle sue dimensioni estetiche, etiche, logiche. La pratica della ricerca filosofica consente di sviluppare le abilità di ragionare, di formare concetti, di indagare il significato dei concetti, delle esperienze, dei problemi.
Essa è in grado di predisporre il pensiero a:
Costrutto alla base della Philosophy for Children è la comunità di ricerca: la ricerca filosofica si sviluppa nel confronto con gli altri, attraverso il dialogo critico-argomentativo che consente dicostruire insieme percorsi di indagine sulle dimensioni filosofiche dell’esperienza.
Questo processo non è direzionato ma solo facilitato da un formatore (il facilitatore) che abbia acquisito, oltre che specifiche conoscenze e competenze psico-pedagogiche, filosofiche e didattiche, l’habitus del filosofo maieuta.
Il facilitatore ha il ruolo di sollecitare e stimolare la discussione, orientando la comunità in modo non direttivo verso il livello di astrazione che essa può raggiungere. La sua, nel solco vygotskiano in cui si iscrive la metodologia di Lipman, è una funzione di scaffolding, di sostegno e guida dell’intero processo dell’indagine filosofica.
Il facilitatore ha quindi il compito di:
L’abilitazione allo svolgimento della professione di facilitatore-teacher in P4C è riconosciuta a seguito di una formazione specifica che rispetta i criteri individuati dalla comunità internazionale di settore.
Link pagina pubblicazioni
Le pubblicazioni sulla Philosophy for children/community sono edite in Italia da Liguori nella collana “Impariamo a pensare”: www.liguori.it
Si veda inoltre blog di A. Cosentino https://filosofodistrada.wordpress.com
Tema edizione: COSMOPOLITISMO FRA VECCHI E NUOVI SCENARI Evento nazionale associativo pubblico, per un confronto intellettuale aperto Mercoledì 18 dicembre…
Pubblicato il bando di concorso per l’ammissione all’edizione 2024/25 del corso di aggiornamento-formazione professionale “Il curricolo della Philosophy for Children…
Prorogate le iscrizioni alla seguente iniziativa: Corso di PERFEZIONAMENTO 2024-25: Philosophy for Children and for Community: il modello della Comunità…
È indetto per l’anno accademico 2024/25, il Corso di Perfezionamento in “Philosophy for Children and for Community: il modello della…