

Con rammarico, il CRIF ricorda la scomparsa del prof. Franco Epifanio ERDAS, docente presso l’Università degli Studi di Cagliari, morto il 23 maggio 2018, all’età di 89 anni.
Tra i suoi testi più significativi, si menziona L’educazione interminabile: un viaggio nell’utopia (Armando, Roma 1996), in cui il dibattito sulla pratica educativa capace di andare oltre la routine e l’agire tecnico-applicativo costituendosi come pratica riflessiva, riprende in toto il concetto di “professionista riflessivo” e la logica della “riflessione in azione”, elaborati appena tre anni prima da Schön (Il professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia della pratica professionale, Dedalo, Roma 1993). L’agire educativo, secondo il prof. Erdas, anche se giustificato da “ragioni” e disciplinato da “norme”, possiede un “potere causale” intrinseco che supera di gran lunga l’ambito della pura intenzionalità; pertanto, può essere compreso anche vedendo unicamente gli effetti (il dato empirico) prodotti su uno specifico contesto.
Da Maestro elementare, poi Direttore didattico, quindi assistente del prof. Aldo Capitini e infine Associato di Pedagogia all’Università, il prof. Erdas ha sperimentato sulla propria pelle la sinergia tra teoria e pratica, tant’è che nella ricerca sulla formazione dei docenti (1996, p. 12), scrive: «Per lo studente che diventa docente può non essere vantaggiosa la circostanza di aver avuto insegnanti non eccellenti; ma alla fine, non si tratta di uno svantaggio che non si possa recuperare, se esistono condizioni di preparazione alla professione adeguate. Tuttavia, per lo studente che diventa “studioso” di quei processi di cui è stato a suo tempo destinatario, la stessa circostanza diventa più seria, perché un’ottica di studio dei processi di formazione non è la stessa cosa di un’ottica di formazione».
Sulla base di simili presupposti, nel mondo accademico il prof. Erdas è stato fra primi e schietti sostenitori in Italia della Philosophy for Children.